Economia e Lavoro

Direttiva Ue Breakfast. Cia agricoltori: “Un freno a pratiche fraudolente”. Il plauso della Coldiretti

 

di Chiara Napoleoni

“Buone notizie da Bruxelles dopo il voto sulla Direttiva Breakfast che rende obbligatoria la menzione in etichetta dell’origine geografica di marmellate e miele, secondo prodotto più adulterato al mondo”. Con queste parole il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta l’ok in plenaria del Parlamento Ue, che rappresenta un forte segnale anche a favore della sostenibilità e della salute dei consumatori. Per Cia, un’etichettatura più trasparente, con l’indicazione precisa dei Paesi di origine sia nei barattoli di miele che su marmellate, confetture e gelatine- garantirà maggiore chiarezza e offrirà a tutti la possibilità di scegliere prodotti più sani e più locali. Si metterà, dunque, il freno alle frequenti pratiche fraudolente che riguardano, soprattutto, il miele e verranno premiati quei produttori che lavorano in maniera virtuosa. L’etichetta dovrà, infatti, contenere il Paese in cui è stato raccolto il miele e se proviene da più Paesi, questi saranno elencati in ordine decrescente in proporzione. Nel caso, invece, il prodotto sia di importazione extra-Ue per oltre il 75%, l’informazione dovrà essere indicata in modo esplicito. Cia accoglie, infine, con favore l’istituzione di un sistema di tracciabilità per il miele al fine di migliorare i controlli e le adulterazioni con sistemi analitici accreditati. “Questo è il risultato più importante che abbiamo ottenuto per la nostra apicoltura, in modo che i nostri produttori -prosegue Fini- possano finalmente essere protetti dalle importazioni di miele adulterato cinese spacciato per Made in Italy”. Poi la Coldiretti con il suo presidente, Prandini: “E’ il risultato della nostra lunga battaglia per la trasparenza dell’informazione ai consumatori ed una risposta all’86% degli italiani che reputa importante conoscere la provenienza dei prodotti alimentari che acquista al punto di pagarli qualcosa in più secondo l’indagine Coldiretti/Censis. Si tratta infatti di un obiettivo importante sul piano della salute, dell’economia, dell’occupazione e dell’ambiente soprattutto per l’Italia che è il secondo produttore europeo di frutta ma ha detto addio a causa delle importazionj a oltre 100 milioni di piante di frutta fresca negli ultimi quindici anni con la scomparsa che riguarda tutte le principali produzioni, dalle mele alle pere, dalle pesche alle albicocche, dall’uva da tavola alle ciliegie, dalle arance alle clementine, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat. Un trend pericoloso favorito anche – precisa la Coldiretti – dalle importazioni di prodotti low cost di frutta da destinare alla trasformazione industriale in suchi e marmellate dall’estero dove spesso non vengono rispettati gli stessi criteri in termini di rispetto dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza alimentare, secondo il principio di reciprocità. La svolta in atto sulla frutta e sul miele completa un percorso iniziato nel 2000 con l’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina consumata che si è esteso grazie alla battaglia della Coldiretti in Europa e in Italia, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi, dal riso e pasta fino a decorrere dal 1 gennaio 2025 alla frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano. Restano ancora anonima – denuncia la Coldiretti – la provenienza del grano impiegato nel pane, nella farina, nei dolci e biscotti e degli ingredienti utilizzati nei gelati. “Un passo importante fortemente sollecitato dalla Coldiretti impegnata da anni nel percorso di trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti portati a tavola, a tutela della libertà di scelta” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di “un risultato reso possibile dalla sensibilità dimostrata dagli Eurodeputati che ora dovrà essere difesa al trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio”.

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