Economia e Lavoro

Istat, c’è più fiducia dei consumatori, scende quella delle imprese

 

Torna a salire, a maggio, la fiducia dei consumatori misurata dall’Istat mentre registra un nuovo calo, dopo quello di aprile, quella delle imprese. In particolare l’indice del clima di fiducia dei consumatori sale da 95,2 a 96,4, mentre l’indicatore composito di fiducia delle imprese scende da 95,8 a 95,1. Per i consumatori in particolare l’indice si avvicina “al valore registrato lo scorso marzo. Si segnala un diffuso miglioramento di tutte le variabili che entrano nel calcolo dell’indice ad eccezione dei giudizi sul bilancio familiare”. Il ribasso della fiducia del settore costruzioni, registrato a maggio dall’Istat, porta l’indice del comparto ai minimi dal novembre 2022. E’ quanto si legge nel comunicato dell’istituto secondo cui il peggioramento del settore, assieme a quello dei servizi di mercato, porta in calo l’indice complessivo delle imprese che mette a segno il secondo ribasso consecutivo “assestandosi sul valore più basso da novembre 2023.  Ma andiamo a vedere nel dettaglio il report di Istat. A maggio 2024 emergono segnali diversificati dal clima di opinione degli operatori economici: l’indice del clima di fiducia dei consumatori sale da 95,2 a 96,4, mentre l’indicatore composito di fiducia delle imprese scende da 95,8 a 95,1. Tra le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori si evidenziano, nel complesso, dinamiche positive sintetizzate dalle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e quello futuro registrano gli aumenti più marcati, passando, rispettivamente, da 99,4 a 101,9 e da 93,9 a 95,7; il clima personale sale da 93,7 a 94,4 e quello corrente passa da 96,2 a 97,0. Con riferimento alle imprese, segnali eterogenei vengono sia dall’industria che dai servizi. In particolare, nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 87,7 a 88,4 mentre nelle costruzioni l’indicatore diminuisce da 103,3 a 101,6; nel commercio al dettaglio la fiducia rimane sostanzialmente stabile rispetto al mese scorso (l’indice passa da 102,9 a 102,8) e nei servizi l’indice cala da 99,5 a 97,8. Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera migliorano sia i giudizi sugli ordini, che le attese di produzione; inoltre, le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo. Nel comparto delle costruzioni il deterioramento dei giudizi sugli ordini si abbina ad un miglioramento delle attese sull’occupazione presso l’impresa. Nei servizi di mercato si rileva una dinamica negativa dei giudizi sull’andamento degli affari e, in minor misura, degli ordini. Le attese sugli ordini sono in miglioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, il crollo delle valutazioni sulle vendite è bilanciato dalla crescita delle relative attese; si stima un accumulo delle scorte di magazzino. In base alle attese sui prezzi di vendita stimate nei settori osservati, il processo di normalizzazione dei listini praticati dalle aziende sembrerebbe confermato.

Il commento

A maggio, il clima di fiducia delle imprese mostra il secondo calo consecutivo, assestandosi sul valore più basso da novembre 2023. Il ribasso dell’indicatore complessivo è legato al peggioramento registrato nel settore dei servizi di mercato e nelle costruzioni, che scendono, rispettivamente, sui livelli più bassi da novembre 2023 e novembre 2022.
Dopo il calo di aprile, l’indice di fiducia dei consumatori torna a crescere avvicinandosi al valore registrato lo scorso marzo. Si segnala un diffuso miglioramento di tutte le variabili che entrano nel calcolo dell’indice ad eccezione dei giudizi sul bilancio familiare.

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