Roma Capitale

C’è il Cartellone della Stagione 2023-2024 del Tetro di Roma

Dal cuore della città il Teatro di Roma torna sulla scena nazionale con una stagione di rilancio della propria mission culturale, attraverso un pensiero progettuale e di politiche sociali alla ricerca di una connessione ancora più trasversale con la comunità di spettatori, il tessuto cittadino e i contesti artistici.

 

La Stagione 2023 – 2024 punta sul valore del teatro come strumento di welfare culturale, in cui la pluralità delle arti e la partecipazione diffusa diventano perni di un impegno produttivo che, coniugando etica ed estetiche, ne rinnova l’identità e il sistema di valori con un ampio processo di azioni sociali per la collettività, declinate sia nelle scelte di produzione e programmazione, nonché nella prassi gestionale.

 

Saranno circa 60 i titoli in cartellone, di cui 23 produzioni, 34 ospitalità e altri allestimenti: inaugurazione il 23 settembre al Teatro Argentina con Lo zoo di vetro di Ivo van Hove e al Teatro India il 12 ottobre con il debutto nazionale di Non farai mai niente nella vita (titolo provvisorio) di Eleonora Danco.

 

Il disegno artistico è affidato a una cartografia di visioni, opere e creatori della scena, che scorrerà sui palcoscenici di Argentina, India e Torlonia, accogliendo il meglio della tradizione in dialogo con le innovazioni del contemporaneo, per ripensare la scrittura scenica attraverso il dinamismo intellettuale di generazioni diverse di registi, interpreti e talenti. Una polifonia di voci e linguaggi in sinergia con il portato poetico e politico della Stagione, che si avvale degli spettacoli come emersione viva della creazione e delle attività culturali come strumenti di coesione sociale e civile.

 

Un progetto produttivo firmato da registi e maestri del teatro più avanzato

 

 

Gabriele Lavia con Un curioso accidente, Stefano Massini con L’interpretazione dei sogni, Massimo Popolizio con L’albergo dei poveri, Silvio Orlando con Ciarlatani, Fausto Russo Alesi con L’arte della commedia, Piero Maccarinelli con La casa nova; a cui si affiancano energie creatrici al femminile, che guardano alle scritture contemporanee con mano autoriale, come Lisa Natoli/lacasadargilla con Il Ministero della Solitudine, Lucia Calamaro con L’origine del mondo, Eleonora Danco con Non farai mai niente nella vita (titolo provvisorio Manuela Mandracchia con Il canto dei giganti; e la vitalità performativa di talenti come Fabio Cherstich con Cenerentola Remix, Giacomo Bisordi con Giunsero i terrestri su Marte, Tommaso Capodanno con Il Cavaliere Inesistente e il progetto professionalizzate Classico in scena, con il patrocinio della Camera di Commercio di Roma; mentre l’esplorazione nello scenario internazionale restituisce un teatro del presente aggiornato su temi di attualità, come Lo zoo di vetro di Ivo van Hove, in corealizzazione con Romaeuropa Festival, S 62° 58′, O 60° 39′  della compagnia di teatro-danza belga Peeping Tom in corealizzazione con Fondazione Musica per Roma, e il progetto immersivo nella storia pionieristica del leggendario teatro di Eugenio Barba e dell’Odin Teatret.

 

In continuità con la progettualità artistica, la stagione propone sconfinamenti tra le discipline con percorsi a più dimensioni fra scena e divulgazione storica e scientifica, tra i quali: il ciclo Luce sull’archeologia, che per la X edizione si avvale della collaborazione con la Direzione generale Musei, e a cui si aggiunge la prima edizione del ciclo Quando la scienza fa spettacolo: lo spazio, in cui scienziati e astronomi offriranno una esperienza unica tra scienza e poesia.

 

L’intera stagione si nutre anche di una rete di alleanze con istituzioni nazionali e cittadine, con cui rafforzare il progetto artistico attraverso un dialogo interculturale, solidale e partecipativo, tra queste: le sinergie con Romaeuropa Festival, Fondazione Musica per Roma e Short Theatre, con cui condividere discipline e formati innovativi; lacasadargilla con IF, progetto multidisciplinare dedicato alle scritture della fantascienza; Pav con il sostegno alla drammaturgia contemporanea in Europa di Fabulamundi New Voices; il festival multidisciplinare sulla creatività under25, Dominio Pubblico, esempio di audience development e community engagement di cui lo Stabile è storico promotore.

 

 

Sociale, Partecipato, Accessibile: un Teatro per la sostenibilità

 

Il progetto culturale della nuova stagione del Teatro di Roma, anche in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, viaggia “dal vivo” nella città e tra le generazioni, in presa diretta sulla pluralità degli spazi e delle visioni del contemporaneo, per facilitare l’accessibilità alla cultura e all’educazione, il sostegno all’inclusione e alle pari opportunità, la lotta alle discriminazioni, mettendo al servizio della collettività strumenti di contenuto e sistemi di partecipazione che rendano concreto il contributo della cultura per uno sviluppo sostenibile e una ricostruzione sociale e civile.

Per la nuova stagione 2023 – 2024 sono state individuate specifiche aree tematiche attraverso inediti progetti che esplorano territori interdisciplinari e altri mondi della società civile, come i temi orientati alla sostenibilità, in grado di soddisfare i bisogni di inclusione sociale, le sfide ambientali e scientifiche, gli impatti sula crescita della economia e del lavoro, le necessità emotive e comportamentali delle persone.

 

 

Teatro Argentina 

Sul palcoscenico del Teatro Argentina il progetto produttivo del Teatro di Roma inanella creazioni firmate da autorevoli maestri e artisti riconosciuti della scena che, tra classicità e innovazioni drammaturgiche, restituiscono l’attualità di scritture e linguaggi con sguardo contemporaneo e dal segno multiculturale.

Tra le espressioni della regia, che raccoglie la tradizione più vivace con rinnovato ascolto del presente, ritorna il talento rivoluzionario e l’inestimabile patrimonio registico del maestro Gabriele Lavia, in dialogo con l’eternità di un classico goldoniano, Un curioso Accidente (dal 31 ottobre), per una coproduzione in sinergia con Effimera e Teatro della Toscana. Una delicata commedia degli equivoci scritta da Carlo Goldoni che, ispirandosi a un fatto realmente accaduto, riporta in scena la rivalsa del gioco della seduzione e dell’amore sui pregiudizi e sugli inganni della società borghese settecentesca.

 

Teatro India 

 

Il Teatro India continua il suo processo di costruzione di luogo in ascolto dei fermenti del contemporaneo, rintracciando creatori e talenti della scena, già riconosciuti in contesti prestigiosi, che innovano le mappe produttive nei formati e nei linguaggi, contaminandole con sperimentazioni ed esperienze non convenzionali. A partire da proposte di impegno civile e dalla creatività integrata al racconto del presente, che accompagnano la progettualità produttiva del Teatro di Roma esaltando ricchezza e complessità del contesto globale, dal quale si catalizzano idee, tematiche, urgenze del tempo.

Tra queste, un’autarchica voce dell’oggi ad alta tensione poetica, Eleonora Danco, la cui ricerca artistica nutre il discorso sulla precarietà intima ed esistenziale dell’individuo, indagando il rapporto con la famiglia e l’educazione, il tempo dell’infanzia e la vita adulta, nella messinscena di Non farai mai niente nella vita (titolo provvisorio, dal 12 ottobre), in coproduzione con lo Stabile di Napoli, una drammaturgia che prende spunto dall’opera surrealista di Salvador Dalì e dalle vite dei ragazzi nelle periferie delle grandi città, restituita con un linguaggio tragicomico, crudo, diretto, fisico.

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