Le Fiamme Gialle di Savona, al termine di una complessa indagine nata su impulso della procura della Corte dei Conti, hanno accertato un danno erariale da 70 milioni di euro nella realizzazione dei lavori per la cosiddetta Aurelia bis, la tangenziale di 5,2 km che avrebbe dovuto collegare il casello autostradale di Albisola superiore all’hub portuale di Savona. Secondo quanto appreso Anas, stazione appaltante, non avrebbe vigilato sui lavori compiuti dall’Ati incaricata dei lavori che si sono interrotti più volte. Inoltre, il tratto di Aurelia Bis è risultato non idoneo a collegare direttamente il casello con l’hub portuale di Savona.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio il lavoro svolto dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Savona, che hanno svolto una complessa attività di indagine riguardo alle motivazioni che hanno portato, in un primo momento, a considerevoli ritardi e, successivamente, all’interruzione dei lavori per la costruzione dell’arteria stradale denominata “Aurelia bis” nel territorio dei Comuni di Savona, Albissola Marina (SV) e Albisola Superiore (SV).
I lavori pubblici in argomento, in origine, consistevano nella realizzazione di un asse tangenziale alla città di Savona, della lunghezza di circa 5,2 km, che avrebbe dovuto collegare il casello autostradale di Albisola Superiore (SV) all’hub portuale del capoluogo.
Dagli approfondimenti eseguiti, delegati dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria, è emerso come i lavori per la costruzione dell’infrastruttura avessero subito diverse interruzioni dovute a rilevanti inconvenienti tecnici (imprevisti geologici nelle operazioni di scavo delle gallerie, carenze progettuali, difficoltà legate agli espropri per la legittima opposizione dei proprietari…) sorti nel corso dell’avanzamento, fino a giungere alla definitiva interruzione.
In particolare, dall’esame della documentazione acquisita, il tratto di “Aurelia bis” è risultato non idoneo a collegare direttamente il citato casello con l’hub portuale di Savona.
L’attività di indagine ha, inoltre, consentito di individuare specifiche criticità, imputabili alla stazione appaltante (che aveva affidato i lavori ad una ATI) che hanno condizionato l’intero corso dell’appalto, nonché di quantificare un danno erariale per oltre 70 milioni di euro. In particolare ascrivibili a:
– mancata condivisione con il gestore della rete autostradale del progetto di sotto-attraversamento dell’autostrada A/10;
– mancata individuazione di siti idonei per il conferimento dei materiali provenienti dallo scavo delle gallerie;
– non adeguata gestione e direzione delle lavorazioni.
L’intervento operativo delle Fiamme Gialle savonesi conferma ancora una volta l’importanza dell’azione del Corpo indirizzata alla tutela della legalità con particolare riferimento alla spesa pubblica, a costante salvaguardia dei bilanci europeo, nazionale e locale.