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Binari malandati? A Roma il tram va a 5 chilometri orari


Sempre più problemi per il trasporto pubblico romano. Dopo gli improvvisi incendi di bus obsoleti e di guai seri soprattutto alle stazioni delle due principali linee metropolitane (A e B) è ora la volta dei tram. Un documento interno dell’Azienda del trasporto urbano della Capitale (ATAC), redatto a seguito di un’audizione dell’Azienda da parte della Commissione Consiliare Trasporti di Roma Capitale, dispone che le vetture tranviarie delle 6 linee al momento in esercizio nella città marcino per il momento a una velocità di 5 Km/h, con un massimo di 10 su alcune tratte che percorrono corsie dedicate, come sulla via Prenestina.
Limitazioni dovute al pessimo stato dei binari e dei pantografi di contatto con la linea aerea di alimentazione elettrica che esporrebbero i tram al pericolo di deragliamento. Tutto ciò nell’attesa dell’attuazione di un completo programma di manutenzione.
A Roma sono in regolare servizio ancora un buon numero di vetture articolate “Stanga 7000” in linea dal 1948, assieme, dal 1990, a più moderne “Socimi” di serie “9000” (articolate bidirezionali) e, dal 1998 e anni successivi, da ancora più nuovi e capienti convogli Cityway , sempre bidirezionali, di due serie diverse (“9100” e “9200”) prodotti dalla Fiat.
A parte 4 vetture appartenenti al cosiddetto “Parco storico, di cui due trasformate in “Ristotram”. Tre tram del tipo “MRS” a carrelli (Moto Rimorchiata Saglio, dal nome del suo progettista) serie “2000” in servizio dal 1928 al 2003, e una articolata “Stanga “immatricolata 7115” (già di Stefer) del 1948, in funzione appunto Ristotram. Tutte vetture disponibili per il noleggio.
Il “Parco storico” di Atac dispone, inoltre, sebbene non di proprietà, di una vettura a 2 assi del 1928 ad “otto finestrini” bidirezionale immatricolata col “numero 907”, unico esemplare superstite dei caratteristici tram romani in circolazione anche in composizione motrice più rimorchio fino agli inizi degli anni ’60.
Questa vettura, “dimenticata” per decenni in un angolo di un deposito e per questo scampata alla demolizione, è stata preso in carico dal GRAF (Gruppo Romano Amici della Ferrovia) che, grazie al lavoro a titolo gratuito durato anni degli appassionati soci e col determinante supporto dell’Azienda di trasporto di Roma con la messa a disposizione di maestranze specializzate ATAC, hanno restaurato e ripristinato la vettura nell’aspetto originale, rimettendola in ordine di marcia.
AGC GreenCom

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