«Una volta tanto si può e si deve giocare d’anticipo: la transizione avrà conseguenze sociali ed è necessario reperire risorse per tutelare il lavoro e i lavoratori. A questo scopo, abbiamo deciso di rilanciare la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie da applicare a livello dei Paesi OCSE».
Con tali intendimenti, il Segretario generale della UIL, PierPaolo Bombardieri, insieme a Massimo Di Pietro, responsabile del dipartimento internazionale della UIL, e ad Angelo Pagliara, componente UIL del Comitato economico e sociale europeo, ha incontrato Veronica Nilsson, Segretario Generale del Comitato Consultivo Sindacale dell’OCSE.
“Secondo uno studio dello stesso Parlamento europeo – ha ricordato Bombardieri – una tassa quasi simbolica dello 0,1% sulle transazioni finanziarie genererebbe almeno 57 miliardi annui, quasi 600 miliardi in dieci anni. Se si considera, poi, quel che accade nel nostro Paese, secondo alcune stime della UIL, con un prelievo dell’1 % si avrebbero a disposizione 8 miliardi. Ebbene – ha sottolineato Bombardieri – è inconcepibile che le speculazioni finanziarie non siano tassate, mentre il lavoro e i lavoratori sono tassati fino al 43%. Poiché l’OCSE è già stata promotrice dell’accordo sulla tassazione minima delle multinazionali, è evidente che questa è la sede politica più adatta anche per la formulazione di una proposta di accordo internazionale vincolante sulla tassazione delle transazioni finanziarie. Peraltro – ha proseguito Bombardieri – proprio in queste ore e proprio a Parigi, si sta svolgendo il summit per un patto per una nuova finanza globale promosso dal Presidente Macron: sembra esserci dunque un terreno fertile perché questa proposta possa diventare oggetto di discussione. Con Veronica Nilsson – ha concluso il leader della UIL – abbiamo concordato lo svolgimento di un’iniziativa comune su questi temi, da svolgersi a Roma nel prossimo autunno”.