L’importanza dell’istruzione e della formazione professionale come leve di sviluppo sostenibile e inclusivo. È stato il tema del panel che si è appena concluso nella sala Codeway Plenary di Fiera Roma, uno degli appuntamenti di oggi di Codeway Expo, la Fiera della Cooperazione allo Sviluppo, organizzata da Fiera Roma e Internationalia. La manifestazione, realizzata con il supporto di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio, il patrocinio di MAECI, AICS e CNR e in collaborazione con UNOPS, ICE7ITA e EEN, vede la partecipazione di figure chiave nel panorama della cooperazione e dello sviluppo sostenibile. Esperti e rappresentanti di istituzioni di spicco si sono confrontati sull’essenziale ruolo dell’educazione nel catalizzare il cambiamento e nel promuovere una crescita equilibrata e diffusa.
La sessione si è aperta con l’intervento di Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha illustrato la centralità della formazione nei nuovi programmi di cooperazione internazionale.
“Solo attraverso una formazione di qualità – ha sottolineato -, saremo in grado di rispondere alle concrete esigenze di sviluppo reale e duraturo dei paesi in cui andiamo a operare, garantendo le professionalità di oggi e di domani, nei settori tradizionali ma anche in quelli innovativi in cui l’Africa, ad esempio, ha già dato segnali di grande dinamismo. Il sistema Italia vanta una riconosciuta esperienza, nata ai tempi delle prime scuole salesiane, con cui abbiamo formato generazioni di tecnici, e cresciuta poi negli anni con le preziose collaborazioni tra le principali Università africane ed i migliori atenei italiani”.
Ha discusso del ruolo dell’università e della ricerca nell’impresa sociale Frank Cinque, Direttore Generale della Fondazione E4Impact. A seguire, Filippo Prosperi di De Lorenzo ha condiviso la storia di successo di un’azienda italiana che ha costruito scuole di formazione professionale in Africa, dimostrando l’impatto diretto dell’investimento in educazione sui territori più vulnerabili.
Maria Chiara Malaguti, Presidente di UNIDROIT, Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato, ha presentato il Programma Internazionale per il Diritto e lo Sviluppo (IPLD), sottolineando come i temi dello sviluppo stiano evolvendo verso un contesto più inclusivo, coinvolgendo attivamente attori privati, società civile e organizzazioni multilaterali.
“Per UNIDROIT questo Programma è un passo molto significativo – ha argomentato – perché non solo avvicina i Paesi africani alle attività e agli strumenti dell’Istituto, ma ci permette anche di attingere alla loro esperienza per renderli più coinvolti nel dibattito sul diritto transnazionale”.
Ha concluso il panel Salvatore Capasso, direttore dell’Istituto di studi sul Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ismed), illustrando come il trasferimento tecnologico e la formazione siano cruciali per lo sviluppo dell’area mediterranea.
La sessione si è chiusa con una sessione di Q&A, che ha offerto ai partecipanti l’opportunità di interagire direttamente con i relatori per approfondire temi di interesse e discutere potenziali collaborazioni.