Esteri

Erdogan mette la retromarcia, non saranno espulsi i 10 ambasciatori occidentali

E’ stato probabilmente il crollo della moneta nazionale a provocare la marcia indietro di Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco ha deciso. infatti, di non dare seguito alla minaccia di espellere i dieci ambasciatori occidentali che avevano firmato l’appello per la liberazione del dissidente Osman Kavala. “E’ arrivata un’altra dichiarazione da parte dei diplomatici che cita il loro impegno rispetto all’articolo 41 della Convenzione di Vienna e credo che ora saranno più cauti”, ha detto.
I diplomatici nel mirino erano di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Usa. L’agenzia turca Anka ha fatto sapere che per giorni funzionari del ministero degli Esteri hanno tentato, senza riuscirci, di dissuadere il presidente dall’ordinare la cacciata per evitare ripercussioni anche economiche. Lunedì la lira turca ha infatti toccato l’ennesimo record negativo. La valuta nazionale turca si è svalutata di oltre il 2% in un giorno arrivando a sfondare la barriera di 1 dollaro per 9,80 lire turche e di 1 euro per 11,40 lire.

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