La rottura degli equilibri nel Governo è ormai veramente ad un passo. I segnali che arrivano dai partiti sono inequivocabili. La partita del Quirinale ha portato fratture interne tra i vari gruppi politici che compongono la maggioranza difficilmente sanabili. Draghi questo l’ha capito e infatti ieri – si legge sul Corriere della Sera – ha chiamato il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Il premier vuole capire quanto la Lega sarà di lotta e quanto di governo. Il ministro non ha partecipato alla cabina di regia. Un segnale che, visto da Palazzo Chigi, non è rivolto a Draghi quanto a Salvini. Il ministro dello Sviluppo – prosegue il Corriere – punterebbe a ottenere dal leader un mandato pieno a negoziare al tavolo del governo, senza troppe interferenze da via Bellerio. Giorgetti è combattuto, ma i suoi smentiscono che voglia dimettersi. Eppure il pranzo di ieri con Luigi Di Maio autorizza molti a pensare che il numero due della Lega — che per tutta la giornata ha ricevuto parlamentari in via Veneto — stia cercando una via d’uscita. Il ministro dello Sviluppo e quello degli Esteri, che avevano lavorato per far eleggere Draghi al Quirinale, si sono confrontati sull’inquietudine della maggioranza e sulla situazione interna dei rispettivi partiti.