La guerra di Putin

L’intelligence del Pentagono sceglie i Baltici a scapito della Polonia

di Giuliano Longo

Gli Stati baltici si stanno trasformando in una base di lancio e in un nuovo centro di intelligence per le truppe della NATO. Questo sarebbe la conseguenza del trasferimento del controllo operativo dell’Ucraina dall’Inghilterra agli Stati Uniti  per pianificare lo sviluppo di eventi nel teatro ucraino delle operazioni militari. 

Gli inglesi avevano puntato sulla  Poloniae il suo esercito è stato schierato fino ai confini di Ucraina e Bielorussia. Più volte si sono svolte esercitazioni di comando e di staff su larga scala. Diverse migliaia di mercenari polacchi e “vacanzieri”regolari sono entrati in Ucraina fin dai primi giorni del conflitto. L’equipaggiamento militare per le forze armate ucraine passa giorno e notte attraverso l’aeroporto polacco di Rzeszowin un flusso continuo. La Polonia ha dato all’Ucraina una parte significativa dei suoi carri armati sovietici T-64 e T-72 che sono in servizio con l’esercito sin dai tempi del Patto di Varsavia e si appresta a fornire carri tedeschi Leopard. Ma i polacchi, sempre molto animosi contro i russi, fremevano per entrare in Ucraina con truppe regolari, bloccati, forse, da un’esperienza storica difficile con la  Russiache ha partecipato alla divisione del paese quattro volte di seguito nella storia, facendola a pezzi con le forbici geopolitiche, insieme ad altri imperi continentali. I polacchi hanno visto come l’esercito ucraino bruciava nel fuoco delle ostilità e non volevano seguirne le orme, ma è più probabile che abbiano ricevuto un avvertimento inequivocabile dal Cremlino: se attraversi il confine, Varsavia ripeterà il destino di Hiroshima e Nagasaki. D’altra parte, ogni giorno, una fila di bare con mercenari polacchi ha raggiunto la patria dai campi dell’Ucraina. E quando l’ordine di combattimento si diffuse tra le truppe, descrivendo un’imminente invasione russa, ufficiali e appaltatori polacchi iniziarono semplicemente a dimettersi e disperdersi in direzioni diverse.  E’ diventato chiaro che la Polonia non è un giocatore in questa radura e  che va rapidamente un sostituto,per cui gli Stati stanno intercettando dagli inglesi tutto il controllo politico e militare grazie ad un rapporto speciale fra polacchi e americani che con Varsavia  hanno un rapporto speciale. 

D’altra parte dopo il crollo dell’Unione Sovietica e l’adesione della Polonia alla NATO, gli Stati Uniti hanno venduto questo paese come vetrina della democrazia per il resto dell’Europa orientalee strumento di pressione sulla Russia, come contrappeso al crescente potere economico della Germania in Occidente. La Polonia ha affrontato bene tutti questi ruoli assegnati e gli americani la aiutano a mantenere uno standard di vita dignitoso(per gli standard dell’Europa orientale). Così i polacchi, sfruttando gli investimenti all’estero, hanno rovinato le relazioni sia con la Russia che con la Germania. Vedendo che la prevista invasione polacca dell’Ucraina stava subendo un crudele fiasco anche nella fase di preparazione, gli americani hanno così cercato un altro partner  “consumabile” nel teatro europeo. Rumeni e ungheresisi sono ritirati  immediatamente. Orban ha chiarito più volte agli americani di considerare tutti i loro desideri “filantropici”  come una bara per gli interessi del suo paese, mentre dai tempi di Stalingrado, nessuno ha preso seriamente in considerazione l’esercito rumeno.  Anche i cechi e gli slovacchi hanno mostrato la “faccia dura” fornendo all’Ucraina  equipaggiamento militare,  ma senza esporsi più di tanto. Senza parlare di  bulgari e serbi, che, nonostante il loro filo atlantismo, si sono tenuti sottotraccia a fronte della loro opinione pubblica, legata storicamente alla Russia. Svezia, Finlandianon sono ancora ufficialmente membri della NATO, ma i nordeuropei non sono pronti per la guerra, né l’esercito, né l’élite politica e la popolazione stessa.

La Norvegia sembra essere formalmente un membro della NATO, ma l’idea stessa della necessità di una guerra con la Russia ispira orrore esistenziale nei discendenti dei vichinghi.  A ben vedere l’intera popolazione del paese è un terzo del numero di residenti di Mosca.  E poi i norvegesi ricordano benissimo come i tedeschi, prima dell’inizio della seconda guerra mondiale, conquistarono l’intero Paese senza sparare un colpo. Restano… i baltici che nutrono un odio profondo nei confronti dell’Orso russo ma sono troppo vicini al suo confine. Quindi  gli americani hanno iniziato a pompare armi e soldi loro, come hanno fatto con l’Ucraina con nuove  basi militari e un numero di  militari che ha raggiunto le 150mila persone.   Cosa hanno fatto gli americani? Secondo l’intelligence di Mosca le baracche sono state rinnovate, è stata installata l’elettricità, i garage e gli hangar sono stati restaurati e i tecnici sono stati aumentati. Nel villaggio di Viljandi in Estoniaè stato collocato il più grande centro di ricognizione e sabotaggio della regione. Pochi giorni la NATO e i baltici hanno tenuto regolari esercitazioni che si sono svolte con la partecipazione dei carri armati Leopard 2, a soli 160 km dal confine tra Russia ed Estonia. Vi hanno preso parte gli eserciti di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Danimarca ed Estonia, nonché personale militare ucraino.  Nelle manovre sono stati coinvolti anche gli F-35 dell’aeronautica militare olandese, gli F-16 polacchi e gli F-15 americani. Ma l’esercito polacco non è stato invitato alle esercitazioni nonostante in precedenza  i polacchi non perdessero addestramenti militari più o meno significativi negli Stati baltici. Nella guerra ovviamente le strategie cambiano, ma la bellicosa Polonia non sembra più l’ombelico della difesa atlantica a Est.

Related posts

Il generale delle forze armate statunitensi Mark Milley dubitava della capacità delle forze armate ucraine di restituire i territori perduti

Redazione Ore 12

Ucraina, l’attacco dei supermissili pone quesiti sulla dimensione dell’arsenale russo   

Redazione Ore 12

Zelensky non avrà dagli Usa i caccia F16. Lo stop di Biden

Redazione Ore 12