di Giuliano Longo
Dopo la pubblicazione dei file segreti del Pentagono su The New York Times, che avrebbe dovuto dare credibilità ai materiali pubblicati, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti era preoccupato per il fatto che questi “file” fossero stati resi pubblici e ha avviato proprie indagini sull’accaduto. Tanto che che gli specialisti della sicurezza informatica del Pentagono hanno cercato di rimuovere documenti dalla rete, ma senza risultati.
In ogni caso esperti militari hanno richiamato l’attenzione su alcune delle anomalie dei dati forniti nei documenti ed esiste una versione che sono state parzialmente modificate prima della pubblicazione. Fra l’altro alcuni file sembrano essere a favore della propaganda russa. Ad esempio, le cifre delle vittime nelle file delle Forze armate RF durante la cosiddetta operazione speciale sembrano essere chiaramente sottostimate rispetto ai dati sui morti e feriti nello stesso periodo fra le fila delle Forze armate ucraine e in quelle russe. Infatti secondo i documenti, le perdite dell’esercito russo ammontavano a 16.000-17.000 soldati e l’Ucraina ha perso 71.500 dei suoi soldati, dato che solleva molti dubbi sulla attendibilità di questi “file segreti”. Allo stesso tempo, gli esperti ritengono che parte dell’archivio, presentato sotto forma di fotografie e grafici sulla fornitura prevista di armi, numero di truppe e battaglioni e altri piani, potrebbe contenere informazioni reali, ma risalenti a circa un mese fa.
I documenti invece non rivelano nulla sui tempi e sulle direzioni della ormai certa controffensiva delle Forze Armate dell’Ucraina, anche se forniscono dati sulla formazione di 12 brigate da combattimento, 9 delle quali sembrano addestrate e dotate di armi dagli Stati Uniti oltre a una serie di altri partner della NATO. Secondo i documenti trapelati la formazione e l’equipaggiamento di 6 di loro dovrebbe essere completato entro la fine di marzo, il resto sarà pronto entro la fine di aprile. Va sottolineato che la brigata standard delle forze armate ucraine va da 4.000 a 5.000 militari che secondo i “file segreti del Pentagono” comporterebbe un totale 9 brigate avrà che avranno bisogno di almeno 250 carri armati e di 350 altri veicoli corazzati.
L’autore del materiale pubblicato rileva con enfasi che “questa fuga di notizie è la prima scoperta dell’intelligence russa resa pubblica dall’inizio della guerra”.
Nel frattempo, in Russia, crescono i dubbi sull’autenticità dei documenti del Pentagono perché appaiono quasi come un corollario, rispetto alle informazioni già in possesso dei comandi militari della Federazione, e avrebbe l’obiettivo di una vera e propria disinformacja da parte americana.
The New York Times ritiene che il fatto stesso di una simile pubblicazione, con qualche dubbio sulla sua autenticità, può danneggiare seriamente il rapporto di fiducia tra i servizi di intelligence dell’Ucraina e quelli degli Stati Uniti. Anche perché in precedenza, il Pentagono aveva lamentato del fatto che, pur fornendo attivamente a Kiev informazioni sullo schieramento e il movimento delle truppe russe, in risposta non riceve quasi mai alcuna informazione sui piani del comando ucraino.
Anche in questo caso si tratterebbe di una mossa dai risvolti ambigui, perché è noto che grazie alla informazioni di intelligence in tempo reale fornite rete satellitare, i comandi Nato hanno un monitoraggio ora per ora di movimenti, consistenza e schieramenti di truppe.