Il confronto tenutosi a Palazzo Chigi, tra maggioranza di centro-destra ed opposizioni, su lavoro e salario minimo è sicuramente importante ma non affronta il vero problema italiano del rapporto, estremamente complesso, tra domanda ed offerta di lavoro nel nostro Paese.
Sotto questo aspetto, dalle ricerche fatte da varie organizzazioni e strutture, alle quali il “Dipartimento Lavoro” di PENSIERO POPOLARE ITALIANO ha dedicato approfondimenti, incrociando e raffrontando i propri dati, emerge un quadro molto inquietante, anche se non nuovo: Il nostro Paese purtroppo non ha ancora un sistema efficiente in grado di coniugare domanda e offerta di lavoro.
Le verifiche eseguite del nostro “Dipartimento Lavoro” hanno appurato che oltre la metà delle imprese italiane ha necessità di assumere – nei prossimi sei mesi – personale formato. Tale esigenza è però fortemente limitata, nella sua attuazione pratica, dal fatto che – in molti casi – è impossibile reperire le diverse figure necessarie all’attività aziendale le quali siano adeguatamente formate e pronte ad essere immesse nei diversi cicli produttivi. Dette esigenze assunzionali delle PMI Italiane non sono destinate a fare fronte ad un aumento transitorio della domanda, bensì a soddisfare esigenze strutturali e durature delle diverse realtà produttive. Le ricerche fatte, inoltre, dimostrano che dei lavoratori di cui si necessita circa il 60(sessanta)per cento sarebbero – se disponibili – immediatamente inseriti nel mondo del lavoro mediante contratti stabili, il resto di essi tramite: contratti a tempo indeterminato, forme di apprendistato, e tirocini formativi.
Tale situazione “ingessa totalmente” il rapporto tra domanda ed offerta di lavoro. I dati dimostrano che oltre il 40 (quaranta) per cento delle imprese italiane ammette di ricercare il personale di cui necessita per lo più tramite il cosiddetto “passaparola”. Una quota – quella appena indicata – quasi doppia rispetto alle imprese che si rivolgono alle agenzie interinali e/o di ricerca-selezione del personale. I dati elaborati infatti evidenziano che soltanto il 21 (ventuno) per cento delle P.M.I. italiane utilizza tali ausili per la ricerca di personale. Sempre dalle risultanze dei dati in nostro possesso emerge che soltanto il 16 (sedici) per cento delle imprese si indirizza a scuole e/o istituti di formazione. Mentre poco più un esiguo 10 (dieci) per cento di aziende italiane si affida ai mezzi di comunicazione specializzati per trovare personale. Ed infine, purtroppo, soltanto il 4(quattro)per cento di imprese italiane ricorre ai Centri per l’Impiego al fine di trovare il personale di cui necessita. La sintesi alla luce di tali risultanze è chiara: i dati indicati dimostrano, in modo inequivocabile, che il canale pubblico, nelle forme attuali, riesce soltanto per una esigua parte a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Proprio questo è il tema che secondo PENSIERO POPOLARE ITALIANO, ha aggiunto il presidente Fabio Desideri, dovrebbe costituire – preliminarmente – argomento di discussione e dibattito, tra maggioranza e minoranze, anche attraverso un confronto aperto e collaborativo con le rappresentanze delle categorie interessate, i sindacati, la società civile, il mondo della scuola e dell’università. Ciò esclusivamente al fine di capire meglio attraverso quali strumenti e con quali norme – eventualmente sostenuti anche da sussidi pubblici, attentamente monitorati e specificatamente finalizzati – favorire l’incontro e la collaborazione tra il mondo del lavoro, la scuola e la domanda di lavoro che sale sempre più forte dalla società civile.
Purtroppo questi semplici concetti la politica italiana non è in grado di farli propri, affrontandoli con una visione partecipativa e collaborativa, preferisce invece ragionare per proprie convinzioni, assolutamente incurante degli effetti che le interazioni economiche internazionali, nonché le nuove tecnologie – prima tra tutti l’intelligenza artificiale – avranno su un mercato del lavoro italiano di per sé già in grande difficoltà; ha concluso Desideri.
aggiornamento salario minimo ore 14.24